Inizia a Verona il percorso verso una “Rianimazione aperta”

Sabato 6 febbraio, al Centro Marani di Borgo Trento, presenti rappresentanti dei cittadini, dei familiari e delle istituzioni, oltre ad esperti italiani di rianimazione, si è tenuto il seminario di presentazione del progetto di “Rianimazione aperta” a cui faranno seguito nel corso del 2010 i seminari di formazione del personale. “Rianimazione Aperta”, è il nome del progetto intrapreso dal Reparto di Terapia Intensiva Neurochirurgica, diretto dal dr. Francesco Procaccio, e dal Sevizio di Psicologia Clinica diretto dal dottor Gaetano Trabucco, all’interno dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, con la finalità di permettere una costante vicinanza dei familiari ai pazienti anche in reparti “protetti” come le rianimazioni, abbattendo le barriere cliniche, organizzative, psicologiche, etiche, emotive, ecc.La rianimazione aperta è un obiettivo da raggiungere, ascoltando per prima cosa le esigenze dei familiari e degli operatori al fine di una migliore alleanza terapeutica che modifichi in senso positivo l’approccio terapeutico, in particolare nei reparti di rianimazione tradizionalmente “chiusi” alla presenza dei familiari. Non si tratta solo di permettere una maggiore presenza oraria e fisica all’interno del reparto ma soprattutto di sviluppare un nuovo rapporto di condivisione, informazione e consapevolezza reciproca di medici, infermieri e familiari che tenga conto non solo della cura del paziente ma anche delle esigenze della persona e della sua famiglia.
Le esperienze già in atto in altri Centri hanno evidenziato i vantaggi, clinici ed organizzativi, ma anche le eventuali difficoltà sia del personale che dei familiari stessi.
Il progetto avrà la durata di un anno ed è diviso in due parti. La prima prevede seminari di approfondimento e discussione per gli operatori, delle loro aspettative, perplessità e timori, la seconda prevede la graduale messa in pratica della “rianimazione aperta”, ottimizzando il percorso assistenziale e relazionale, che comprenda anche un orario di visita dei familiari molto più flessibile.
Il programma “Rianimazione Aperta”che ha come finalità principale il coinvolgimento sistematico dei familiari nel processo di cura anche nelle situazioni più critiche così frequenti in un Reparto di rianimazione, vuole essere la miglior risposta assistenziale che coniuga due obiettivi fondamentali per un ospedale: la qualità della cura e il rispetto della persona.

Le diapositive utilizzate dai relatori sono reperibili a questo indirizzo web:

http://www.ospedaleuniverona.it/Servizi/Atti-e-Convegni/Mariale-corso-Rianimazione-aperta-06-febbraio-2010/

Lascia un commento